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Il blog di Girolibero

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La Tunisia del nord è un viaggio insolito

Esiste una Tunisia diversa da quella più conosciuta legata al deserto e al mare. A nord del paese si può partire per un itinerario meno turistico e più culturale, tra siti archeologici importantissimi, aree naturali protette e un’accoglienza genuina. Sono luoghi in cui ci si impegna per un turismo responsabile, attento alle comunità berbere locali e alla natura incantevole. Ci sono tantissime ragioni per decidere di volare qui, magari in autunno che è una stagione perfetta, noi ne abbiamo selezionate quattro che per noi rendono questa viaggio assolutamente da fare.

Il sito archeologico di Dougga

In questa zona della Tunisia quello che stupisce è la presenza di tanti siti archeologici. C’è il sito archeologico di Bulla Regia, antica città romana di origini berbere, o il meraviglioso sito di Cartagine, una tappa obbligata per gli amanti della storia e della cultura con i resti di una delle più importanti città antiche del Mediterraneo. Ma se dovessimo scegliere un sito su tutti la scelta ricadrebbe su Dougga. Le sue antiche rovine sono incredibilmente perfette, oggi patrimonio Unesco, con monumenti punici, numidi e romani, come Il Teatro, il Tempio Capitolino, le terme e il famoso foro. Ma tutta l’archeologia di questa zona della Tunisia è sorprendente, come El Jem, l’anfiteatro Romano, davvero splendido.

Il parco di Ichkeul

La natura della Tunisia del nord lascia spesso a bocca aperta. Come il parco di Ichkeul che è un’area protetta attorno al lago omonimo, l’ultimo grande lago d’acqua dolce del Nord Africa. Questa è anche un’importantissima area di svernamento per tantissimi uccelli acquatici migratori, tra cui anatre, cicogne, oche e fenicotteri. Ma le specie sono molte di più: si contano circa 226 tipi di uccelli ed è considerato un vero paradiso ornitologico. Atro parco che vale la pena menzionare è quello di Feija che ospita una delle più belle foreste del Mediterraneo: tra le montagne si stagliano boschi di pini e querce da sughero.

Sidi Bou Said, il villaggio degli artisti

Case dal bianco ottico, verande in legno tinto di blu e cascate di bouganville coloratissime. Sidi Bou Said è un paesino talmente bello e luminoso che nel passato attirò moltissimi artisti, come Paul Klee, Oscar Wilde ed Henri Matisse. Si trova arroccato su una collina poco distante dai resti dell’antica Cartagine dove è bello perdersi tra le sue stradine e ammirare il panorama dall’alto, meglio se sorseggiando un tè alla menta.

Le ceramiche delle donne di Sejnane

Nel piccolo villaggio africano di Sejnane la lavorazione della ceramica c’è da sempre: una tradizione tutta al femminile che risale alla notte dei tempi, infatti qui le donne imparano fin da piccole a impastare l’argilla e a modellarla. Sono abilissime e fanno piatti e vasi perfetti, oltre a piccoli giocattoli e bambole che dipingono con motivi tradizionali berberi.


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